BRUTALITA’ DELLE ISTITUZIONI E VIOLENZE SULLE DONNE

Il 25 novembre è stata la giornata contro la violenza sulle donne : voglio condividere una riflessione che riguarda il caso delle due ragazze americane per il quale la legge sta facendo il suo corso.

Sarà la magistratura a dover accertare i fatti e, conseguentemente, promulgare le sentenze di condanna.

Io mi limito a mettere in evidenza la BRUTALITA’ DELLE ISTITUZIONE.

La notte in cui avvennero i fatti le due ragazze , in seguito alla loro richiesta di aiuto vennero condotte su di una ambulanza scortate dalla polizia prima all’Ospedale di Santa Maria Nuova, dove riuscirono a farle parlare con una psicologa volontaria, evidentemente allertata dal pronto Soccorso, poi vennero inviate all’Ospedale di Torregalli, per avviare il PROTOCOLLO ROSA , poi di nuovo a Santa Maria Nuova ed infine all’Ospedale di Careggi: per completare il percorso previsto ed avere l’aiuto che si dovrebbe dare in queste circostanze traumatiche.

IN PRATICA PER TUTTA LA NOTTE LE DUE RAGAZZE FURONO PORTATE IN GIRO COME PACCHI; il magistrato sembrò notare la distorsione ( aggiungere stress al trauma) ma poi non ci fu alcun seguito.

Il 22 novembre, mercoledi ,le due ragazze americane sono state convocate per testimoniare in tribunale; li sono rimaste 13 ore complessivamente; per rispondere a 250 domande . Una di queste, di uno degli avvocati della difesa, era “Ma a lei piacciono i carabinieri” .

Che almeno me suona più come una insinuazione offensiva piuttosto che come una “semplice domanda”.

 Al termine una delle ragazze, provata ,ha avuto un lieve svenimento.

Non ci si è fermati prima, non si potevano fare un po meno domande, o frazionare l’interrogatorio senza arrivare allo stremo?

NON SI POTEVANO RISPETTARE UN PO QUESTE PERSONE?

Non hanno potuto riunirsi ai loro familiari perchè hanno dovuto sposate il volo che avevano previsto per tornare a casa Voglio solo aggiungere che giovedi 23 era Thanks Giving , ovvero la festa più importante dell’anno per ogni famiglia Americana: più celebrata del Natale.

Non apposta , ma non ci se ne è curati affatto.

Sarà un Thanks Giving da ricordare.

Non esprimo nessun commento ma voglio incoraggiare tutti a valutare se questa brutalità dell’istituzioni , Ospedale, tribunale possa essere considerata ” uno standard accettabile”.

Io credo di no, IO PENSO CHE CI SI DEBBA INDIGNARE PER QUANTO LA CURA DI PERSONE SOTTOPOSTE A TRAUMA SIA CALPESTATA DALLE ISTITUZIONI.

Avviene tutti i giorni.

(L’immagine è dalla Corriere della Sera 25 Novembre 2017)

 

BRUTALITA’ DELLE ISTITUZIONI E VIOLENZE SULLE DONNE

Il 25 novembre è stata la giornata contro la violenza sulle donne : voglio condividere una riflessione che riguarda il caso delle due ragazze americane per il quale la legge sta facendo il suo corso.

Sarà la magistratura a dover accertare i fatti e, conseguentemente, promulgare le sentenze di condanna.

Io mi limito a mettere in evidenza la BRUTALITA’ DELLE ISTITUZIONE.

La notte in cui avvennero i fatti le due ragazze , in seguito alla loro richiesta di aiuto vennero condotte su di una ambulanza scortate dalla polizia prima all’Ospedale di Santa Maria Nuova, dove riuscirono a farle parlare con una psicologa volontaria, evidentemente allertata dal pronto Soccorso, poi vennero inviate all’Ospedale di Torregalli, per avviare il PROTOCOLLO ROSA , poi di nuovo a Santa Maria Nuova ed infine all’Ospedale di Careggi: per completare il percorso previsto ed avere l’aiuto che si dovrebbe dare in queste circostanze traumatiche.

IN PRATICA PER TUTTA LA NOTTE LE DUE RAGAZZE FURONO PORTATE IN GIRO COME PACCHI; il magistrato sembrò notare la distorsione ( aggiungere stress al trauma) ma poi non ci fu alcun seguito.

Il 22 novembre, mercoledi ,le due ragazze americane sono state convocate per testimoniare in tribunale; li sono rimaste 13 ore complessivamente; per rispondere a 250 domande . Una di queste, di uno degli avvocati della difesa, era “Ma a lei piacciono i carabinieri” .

Che almeno me suona più come una insinuazione offensiva piuttosto che come una “semplice domanda”.

 Al termine una delle ragazze, provata ,ha avuto un lieve svenimento.

Non ci si è fermati prima, non si potevano fare un po meno domande, o frazionare l’interrogatorio senza arrivare allo stremo?

NON SI POTEVANO RISPETTARE UN PO QUESTE PERSONE?

Non hanno potuto riunirsi ai loro familiari perchè hanno dovuto sposate il volo che avevano previsto per tornare a casa Voglio solo aggiungere che giovedi 23 era Thanks Giving , ovvero la festa più importante dell’anno per ogni famiglia Americana: più celebrata del Natale.

Non apposta , ma non ci se ne è curati affatto.

Sarà un Thanks Giving da ricordare.

Non esprimo nessun commento ma voglio incoraggiare tutti a valutare se questa brutalità dell’istituzioni , Ospedale, tribunale possa essere considerata ” uno standard accettabile”.

Io credo di no, IO PENSO CHE CI SI DEBBA INDIGNARE PER QUANTO LA CURA DI PERSONE SOTTOPOSTE A TRAUMA SIA CALPESTATA DALLE ISTITUZIONI.

Avviene tutti i giorni.

(L’immagine è dalla Corriere della Sera 25 Novembre 2017)